[CULTURA E SALUTE] PROFUMO DI VITA IN UNA MOSTRA #neldirittodelbambino
Il reparto maternità dell’ospedale S. Anna si è trasformato in set per newborn, in preparazione della Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia del 20 novembre...
...e della giornata contro la violenza verso le donne.
La fotografa Elena Givone, grazie al progetto voluto da LegarArt (l’associazione dei poliziotti che formano alla cittadinanza attiva attraverso le arti), partner della nostra Fondazione, ha colto le espressioni intime dei nuovi nati con i loro genitori.Gli scatti sono parte di una mostra che si terrà dal 20 al 26 novembre alla Facoltà di Architettura del Castello del Valentino, per diffondere la sensibilità sulla rilevanza dei primi 1000 giorni di ogni bambino e batterci, insieme, contro la violenza, anche quella “assistita”.
“L’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita.”
Lya Luft
Il neonato come rappresentazione dell’essenza e della poesia della vita da proteggere, rispettare ed amare. È questo il fulcro della mostra Profumo di vita #neldirittodelbambino, che dal 20 al 26 novembre 2017 prenderà forma negli spazi espositivi della Sala delle Colonne del Castello del Valentino con gli scatti realizzati dalla fotografa torinese Elena Givone. Una scelta di date non casuale, quella dell’inaugurazione nella Giornata Mondiale dei diritti del bambino e la chiusura in concomitanza con la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne.
Il progetto artistico-sociale Profumo di vita, ideato dall’Associazione Legal@rte con il patrocinio di Polizia di Stato, Regione Piemonte, Comitato dei diritti della Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte e Città di Torino, nasce per creare un momento di riflessione e approfondimento sul fenomeno sommerso della “violenza assistita” da minori al fine di conoscere le conseguenze che si riscontrano nei bambini che ne sono inermi spettatori.
Un problema sociale che deve investire tutti tenuto conto che i minori che hanno subìto questo tipo di violenza sono mediamente più esposti degli altri a sintomatologie post-traumatiche e problemi relazionali e soprattutto, una volta diventati adulti, rischiano di perpetuare la violenza, agendola o subendola.
Un argomento purtroppo sempre attuale: secondo il Primo rapporto mondiale su violenza e salute emesso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), infatti, il 90% delle aggressioni subite dalle donne si verificano in presenza dei figli.
Per affrontare il tema, Elena Givone ha scelto la fotografia “Newborn”, opere fotografiche realizzate nei primissimi giorni di vita del bambino per poter cogliere al meglio un momento magico ed irripetibile: il sonno profondo dei neonati e le classiche pose fetali.
Partendo dalle immagini dell’infanzia, la mostra, a cura di Roberta Di Chiara, si propone di guidare il visitatore all’interno di uno speciale percorso multisensoriale “empatico”. All’allestimento di forma circolare, ideato per rievocare l’immagine del grembo materno, si affiancheranno le note musicali del musicista Stefano Cannone e l’abbraccio delle note della fragranza realizzata da Diletta Tonatto della Maison torinese.
In contrapposizione all’idea di cura e protezione dell’istallazione, un video interpretato dall’attrice Elena Ruzza, tratto dall’esperienza della psicoterapeuta Katia Ferraguzzi, porrà il visitatore di fronte ad una realtà spesso invisibile dei minori vittime di violenza assistita. Come cornice ideale per questa installazione è stata scelta la Sala delle Colonne del Castello del Valentino, grazie alla preziosa collaborazione del CUG (Comitato Unico di Garanzia) del Politecnico di Torino.
Le immagini esposte diventeranno protagoniste anche di un calendario destinato a raccogliere fondi per il supporto psicoterapeutico dei minori vittime di violenza, spesso non fornito dal servizio pubblico, in collaborazione con l’Associazione Familiarmente.
Le fotografie sono state realizzate presso l’ospedale Sant’Anna nel Reparto Universitario di Ostetricia diretto dalla Prof.ssa Chiara Benedetto e nel Reparto Universitario di Neonatologia diretto dal Prof. Enrico Bertino, con il supporto della Fondazione Medicina a Misura di Donna, a cui si deve l’iniziativa Nati con la cultura. Tale progetto, che assegna ad ogni nuovo nato nella struttura ospedaliera di torinese un passaporto culturale che consente alla famiglia la libera partecipazione alle attività dedicate da molti musei territoriali, parte dal principio secondo cui l'arte può trasformarsi in una potente risorsa di benessere e potenziamento creativo, a partire dai primi anni di vita, determinanti nello sviluppo della personalità.