[Ricerca & Formazione] REC
12 dicembre 2018. Al S. Anna apre il REC, Research and Educational Center, l’unico Centro europeo, tra i dieci centri al mondo accreditati
dalla Società Europea di Endoscopia Ginecologica (ESGE) e dalla Accademia Europea di Chirurgia Ginecologica, con il quale si consegue il Diploma GESEA (Gynaecological Endoscopic Surgical Education and Assessment).
Ha preso vita all’Ospedale S. Anna di Torino, in 700 mq del primo piano sotterraneo completamente ristrutturati, il REC, Research and Educational Center, per la formazione degli specialisti provenienti da tutto il mondo, la ricerca innovativa in tutti i settori dell’ Ostetricia e della Ginecologia con aggiornati strumenti e programmi di simulazione per il training chirurgico. È il nuovo Centro di addestramento per la simulazione di emergenze in sala parto e di complessi interventi chirurgici mirati ad una maggiore sicurezza e ad essere il più possibile mininvasivi.
Guidato dalla professoressa Chiara Benedetto, direttore di Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 del Sant’Anna, è l’unico Centro europeo, tra i dieci centri al mondo accreditati dalla Società Europea di Endoscopia Ginecologica (ESGE) e dalla Accademia Europea di Chirurgia Ginecologica, con il quale si consegue il Diploma GESEA (Gynaecological Endoscopic Surgical Education and Assessment) per esaminare e certificare l’acquisizione di competenze chirurgiche, in ambito ginecologico, secondo standard europei.
E’ un progetto ambizioso reso possibile dalla collaborazione interistituzionale tra la Fondazione Medicina a Misura di Donna, l’Ateneo di Torino e la Città della Salute e della Scienza di Torino.
Sempre più si simula lo scenario vissuto nella sala operatoria e in sala parto, grazie a sistemi multimediali, dalle videocamere ambientali ad alta definizione al sistema di regia con monitor full-hd a sistemi audio per ogni postazione endoscopica, consentendo il monitoraggio dei discenti per evidenziare e correggere eventuali errori durante l’apprendimento. Trasmessi anche in streaming al Centro saranno anche gli interventi chirurgici e corsi universitari. La formazione in Ginecologiacon l’ausilio della simulazione permetterà di perfezionare tecniche e procedure chirurgiche complesse quella in Ostetricia consentirà di affinare il lavoro di gruppo nella gestione di situazioni di emergenza quali la rottura d’utero, il parto podalico, la crisi eclamptica.
Sul rilevante valore del progetto del REC spiega la prof.ssa Benedetto: «Durante la gravidanza e il parto, per esempio, possono verificarsi delle complicanze improvvise che hanno talvolta risvolti drammatici. Per fortuna queste situazioni di emergenza sono rare ma proprio per tale motivo è necessario addestrare il personale che si potrebbe trovare ad affrontarle, con simulazioni ripetute e sistematiche, in modo da offrire l’assistenza più adeguata possibile. Infatti, dati scientifici dimostrano che il training continuo in simulazione dell’equipe multidisciplinare che lavora in sala parto è in grado di migliorare gli esiti di mamma e neonato. D’altra parte in campo ginecologico l’evoluzione della chirurgia endoscopica e robotica, ha richiesto l’acquisizione di fini competenze psico-motorie, indispensabili pre-requisiti per l’esecuzione in vivo delle procedure mini invasive. La ripetizione simulata della gestualità complessa ha dimostrato di ridurre significativamente i tempi di apprendimento e di migliorare la qualità del gesto chirurgico».
Investiranno risorse e competenze le istituzioni europee che fanno parte del “Simulation Consortium of Hospitals and Institutions”, istituito dal Board and College Europeo di Ostetricia e Ginecologia (EBCOG – rappresentante delle Società Nazionali di Ginecologia e Ostetricia di 36 Paesi europei) durante la presidenza della prof.ssa Benedetto.
L’ambiente, che verrà integrato con un healing garden, si colloca in un’area sulla quale si affacciano i servizi di radioterapia, preservazione della fertilità per pazienti oncologiche, palestra e bar. Quest’ampia porzione di fabbricato ospedaliero, ristrutturata, è stata oggetto di un intervento artistico, tappa del progetto pluriennale de “Il Cantiere dell’Arte”, ideato e condotto dalla Fondazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, museo di Arte contemporanea. Da giugno a dicembre, duecento studenti in alternanza scuola lavoro, hanno svolto la propria formazione tra museo e ospedale, ri-sematizzando il luogo con azioni di pittura collettiva: ne è nato un giardino pittorico di bio-diversità, parte della narrazione complessiva, che dal 2011 ha riconfigurato l’esperienza quotidiana di tutto il blocco ospedaliero.
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