[cultura e salute] OTTAVO GIARDINO PERENNE AL SANT'ANNA
Otto i giardini fioriti in Ospedale con il "Cantiere dell'Arte"
È divertente fare l’impossibile
Walt Disney
Numero 8! Con l'ottavo giardino perenne realizzato in un anno, si è concluso al Sant’Anna “TAKE CARE. Prendersi cura di sé, per prendersi cura degli altri”, ciclo di incontri tra arte e medicina per sviluppare la leadership femminile, basati su ben-essere e work-life balance, costruito dalla Fondazione medicina a misura di donna con le sue competenze interne per il COMITATO UWIN -donne manager del Gruppo UniCredit, dell'area NORD OVEST.
Primo appuntamento per arte e salute all'ospedale S.Anna. Con Chiara Benedetto, le signore si sono confrontate sul ruolo di madri, mogli, figlie: contraccezione, gravidanze sempre più tardive, accompagnamento dei figli nella vita adulta e delle madri nella terza età, i disturbi del climaterio e le soluzioni, prevenzione. Su questo tema entra in gioco l'arte. Molte ricerche acclarano la capacità del nostro organismo di reagire positivamente alla partecipazione culturale attiva, agli ambienti positivi, alle immagini serene: nella prevenzione di patologie-non solo psicologiche- come nella capacità e nei tempi di ripresa da interventi chirurgici.
Proprio sulla neurobiologia delle relazioni si è focalizzato il secondo appuntamento nello storico palazzo Barolo, gioiello barocco sede dell'omonima opera e "casa di Giulia", la Marchesa che nell'Ottocento faceva impallidire i potenti con la capacità di connettere mondi ed esperienze iternazionali per realizzare innovazione sociale.
Ludovica Lumer, filosofa e neuroesteta, del team londinese di Semir Zeki, l'anglo indiano padre della disciplina, attraverso la mostra dedicata al mito di Apuleio "Amore e Psiche", il motore del mondo, ci ha parlato di neurobiologia della fiducia e delle relazioni, di quanto siamo naturalmente predisposti all'adattamento e alla relazione con l'altro, all'empatia,nel quale troviamo la nostra ragione di vita. Lo diceva già Dante nella Divina Commedia "se io mi intuassi come tu ti immii".
Degna conclusione operativa del progetto, al "Cantiere dell'Arte"-progetto di Catterina Seia e Anna Pironti- che al S. Anna, coinvolgendo i colleghi uomini in una simbolica e fattiva azione di pittura collettiva con la regia del Dipartimento educazione del Castello di Rivoli che sta cambiando volto all'ospedale e comportamenti di chi lo anima, pazienti e dipendenti. Un progetto che è diventato nomade, un modello che a maggio ha rivoluzionato con i colori che portano gioia i duecento anni di storia dell'istituto dei Sordi di Torino e il rapporto con l'educazione delle persone "speciali" e che a settembre approderà a Milano, per la rinascita del teatro Ariberto di padre Gabriele.
Il “prendersi cura” della comunità e delle sue diverse forme sociali, la famiglia e l'organizzazione, non è statuto femminile, va oltre il genere: la società è chiamata a una evoluzione per la quale sta partorendo nuove risposte. I modelli ortogonali lasciano il passo all'inclusione.
Presenza attenta ed emozionata di Angelo Del Favero, direttore generale di Città della Salute e Michele Coppola, Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili della Regione Piemonte.
In sole due ore un corridoio triste di grande passaggio si è trasformato in un giardino d'aria..
Ben oltre un'azione di volontariato. L'ospedale diventa laboratorio di apprendimento, di vita e organizzativo, al termine della giornata di lavoro. Uscire dagli spazi dell'ufficio per vedere meglio, con nuovi linguaggi ed occhiali la propria dimensione professionale. L'avreste mai detto?
Fare del bene fa bene a chi lo fa
Anna Simioni
