[CULTURA E SALUTE] CANTIERE DELL'ARTE
Con il “Cantiere dell’Arte” in ospedale fiorisce un giardino perenne.
17 maggio 2012. Nell'ambito del processo di umanizzazione dei luoghi di cura, che fin dagli esordi muove la sua attività, la Fondazione Medicina a Misura di Donna ha avviato progetti di partenariato con le maggiori istituzioni culturali del territorio.
Con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea ha un generato un inedito progetto partecipato di pittura collettiva, work in progress, un vero e proprio “Cantiere dell’Arte”.
Tema la metafora del giardino - che proprio come lo spazio ospedaliero implica la cura – con il quale il Castello di Rivoli ha dato vita ad un progetto di trasformazione degli spazi, percepiti prima grigi e angusti, in luoghi di accoglienza.
Attraverso la partecipazione del personale ospedaliero, dei pazienti e dei loro familiari, ma anche di top manager del gruppo UniCredit provenienti da 20 paesi, dei Club di Servizio e di diversi istituti scolastici che hanno voluto contribuire alla trasformazione del S. Anna, è germogliato da maggio 2012 sulle idee e sui linguaggi dell'arte un grande «Giardino Perenne» lungo le scale che portano alle sale d'attesa, un grande wall painting per allietare le attese che spesso sembrano eternità.
Padrino d'eccezione dell'intera operazione è l'artista Michelangelo Pistoletto che nei processi partecipativi stimolati dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna ritrova incarnato il suo ideale di rinascita, il ritrovato equilibrio tra uomo e natura. Nella poetica di Michelangelo Pistoletto, così come nella missione della Fondazione, l'arte si pone al centro di una trasformazione sociale responsabile per migliorare non solo gli spazi ospedalieri, ma per generare processi di cura, si sé e degli altri, del mondo.
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E il giardino del S.Anna che ha completamente trasformato la percezione dello spazio è destinato a crescere ancora generando nuovi incontri e una costante attenzione verso i bisogni delle donne e di tutti coloro che quotidianamente transitano in ospedale.